Super bonus edilizio: le detrazioni al 70% rischiano di creare paralisi e contenziosi. In Campania il 2% di edifici ristrutturati
Ottobre 14, 2023Nato con il governo Conte II nel maggio 2020 il Superbonus edilizio ha subito diciotto variazioni normative: l’ultima riduce la detrazione fiscale dall’originario 110 al 70% per l’anno 2024. Un calo sensibile ma necessario, dato che il governo non riesce a trovare i soldi per lanciare una decorosa, seppur limitata, manovra finanziaria.
Dal report di fine settembre dell’ Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie energie e sviluppo economico sostenibile) risulta che il monte investimenti dei lavori del superbonus sfiora gli 89 miliardi; di questi sei miliardi sono impiegati in Campania, tra condomini e case singole; in dettaglio nella nostra regione questi soldi sono e saranno impiegati per la ristrutturazione di 6000 edifici. Ad oggi sono stati conclusi lavori per un valore di due miliardi e 700 milioni, che corrisponde al 65% del totale dei condomini.
la legge del Superbonus 110 ha in questi anni rimesso in moto il settore dell’edilizia, da anni in crisi ed ha consentito l’ammodernamento del 6% del patrimonio immobiliare nazionale, che diventa il 2% se parliamo di Campania. Le abitazioni che avrebbero bisogno di lavori sono la maggioranza, se pensiamo che il 50% degli edifici è in classe F oppure G, ossia le ultime della graduatoria di efficienza energetica.
Di contro ci sono state truffe per dodici miliardi di euro, non una bazzecola… Anche per limitare tali danni indiretti il Governo corre ai ripari!
La diminuzione della detrazione al 70% causerà nei prossimi mesi enormi disagi a imprese e committenti . Su questi ultimi ricadrà l’onere di coprire quel 30% di detrazioni in meno rispetto alle promesse del “tutto gratis” iniziale. Le ditte di certo non anticiperanno tale onere, che le esporrebbe al rischio fallimento. Se i proprietari non provvederanno agli esborsi è probabile il blocco delle attività, almeno di quelle che non riusciranno a terminare i lavori entro i 31 dicembre 2023. Del resto la strada del contenzioso non porterebbe a nulla di concreto, tranne che dare un po’ di lavoro ai legali incaricati!