Un cammino verso una sorgente di amore e di salvezza
Dicembre 8, 2024L’Avvento, in questa seconda domenica, ci proietta verso la soavità del Natale. Il clima, come da tradizione, nell’epoca del consumismo e dello sfarzo troppe volte ostentato, riporta immagini di festa. L’attesa, con buona evidenza, si conclama come festa nella festa per la gioia di tutti: dagli adulti ai più piccoli.
Sono proprio questi ultimi, nella visione di Dio, ad incarnare con esattezza e rettitudine la gioia di un cuore puro, non contaminato dal profondo materialismo che attraversa le vite dei più grandi, sempre più alle prese con questioni complicate nel percorrere le strade accidentate della vita. L’amore di Gesù per i bambini è intenso, mette in crisi le nostre certezze nel fare sfoggio di una erudizione che nasconde fragilità e limiti.
«Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». (Lc 9,46-48).
Il Mistero del Natale viene ad interrogarci sulle questioni di una mondanità segnata da efferatezze e crudeltà che permeano lo stato sociale. Occorre dare voce alla gioia e alla speranza, per intravedere possibilità dove altri vedono dei muri insormontabili. Il nichilismo e il pessimismo attivo riduce le prospettive, generando un’aridità morale e spirituale.
La modernità liquida, secondo il pensiero di Bauman, è caratterizzata dalla mancanza di strutture solide e dalla costante fluidità dei processi sociali. In questa società le relazioni umane sono sempre più volatili, i legami sociali sono deboli e le istituzioni sono meno stabili. Questa liquidità implica una difficoltà nel mantenere relazioni e impegni a lungo termine. In sintesi, è questa l’immagine di un tempo sempre più arido di valori in cui l’umanità si affida alle risposte dell’intelligenza artificiale e a ciò che può essere dimostrato e misurato, attraverso ponderate relazioni scientifiche. Dinanzi ai costrutti della “maternità surrogata” o “gestazione per altri”, alle vicende efferate come i femminicidi ed altre crudeltà, il Natale ci restituisce un Dio fattosi uomo, nato e allattato al seno di una donna, non un archetipo per risolvere ogni problema, senza protendere il minimo sforzo e pervasi da deliri di onnipotenza.
La solennità dell’Immacolata in questa domenica di Avvento viene a testimoniare il forte legame con la fede in Gesù che ci apprestiamo a celebrare nel Santo Natale. In questo tempo così ricolmo di grazia occorre aprire il cuore a questo Mistero di amore e di salvezza.