Un nuovo Ordine mondiale per un futuro di Pace
Giugno 11, 2022E’ questo il tema dibattuto al convegno tenutosi giovedi 9 giugno al Polo Giovani della Diocesi di Avellino, organizzato da Pax Christi e Caritas di Avellino.
Moderati dal prof. Stefano Orga si sono succeduti gli interventi di Alfredo Cucciniello (Pres.Acli irpine), Marco Cillo (Ass. Avellino nel mondo), Luigi Ferrara e don Gerardo Capaldo (Punto Pace Avellino) Mimmo Limongiello (Centro Studi Gandhi Pisa) e Mirella Napodano (Incontri Laudati Si). Grave l’assenza di Don Roman Kryvjj (Comunità Ucraina di Avellino) che avrebbe potuto dare un significativo apporto essendo profondo conoscitore della società ucraina.
L’Ucraina si trova in piena bagarre bellica e l’Europa tutta è con il fiato sospeso sia per le sorti dei confratelli dell’est europeo, che per i risvolti economico-sociali che il conflitto sta provocando.
Dai vari interventi sono emersi rilievi critici non solo contro l’azione invasiva messa in atto dai Russi, ma anche per la risposta belligerante degli Stati Uniti che, non rischiando sulla propria pelle, incita gli Ucraini a combattere e non arrendersi. Negli otto anni trascorsi dal 2014, sebbene vi fosse un conflitto in Dombass mai risolto, anche l’Europa ha fatto orecchio da mercante ed hanno considerato un evento regionale quello che invece può divenire un conflitto mondiale.
Marco Cillo evidenziava che le associazioni pacifiste predicano nel deserto in quanto non riescono a far sentire la loro voce; e denunciava la cattiva abitudine riscontrata nella città di Avellino, ove esistono centinaia di associazioni che fanno capo a poche persone, mentre dovrebbe accadere il contrario, cioè che una moltitudine di persone unissero le proprie forze sotto una sola bandiera. In tal modo si limiterebbero gli sterili personalismi e si accrescerebbe la forza e l’efficacia del messaggio di pace ed il contributo al bene comune.
Altro scottante problema trattato è quello degli armamenti, dal momento che molte Nazioni, vista la recrudescenza del conflitto, hanno deciso l’ aumento delle spese militari, impegnando aumenti di alcuni punti di Pil.
Cucciniello (Acli) snocciolava un po’ di dati e statistiche che purtroppo vanno in direzione contraria al disarmo, tema tanto caro ai pacifisti di tutto il mondo. Insomma alla piena espansione tecnologica che ci porterebbe a risolvere problemi annosi, quali il clima ed ecologia (con il ricorso alle energie rinnovabili e la negazione del nucleare), fanno da contraltare gli istinti primordiali delle conquiste di territori altrui, che rivelano un imbarbarimento delle coscienze. La carrellata storica di Mimmo Limongiello (Centro Studi Gandhi Pisa) ci rendeva edotti delle singole realtà venute in conflitto, ma egli stesso riconosceva di non essere in grado di formulare un facile soluzione della diatriba.
Certamente tutti ci auguriamo che la guerra cessi al più presto ma resta l’inefficacia delle voci reclamanti la pace ed il sentimento di scoramento ed impotenza di fronte alla barbarie bellica che ci catapulta indietro di secoli…