Varato il Decreto Sud: la Campania e l’Irpinia penalizzate!
Ottobre 31, 2023Nella giornata del 30 ottobre è stato varato il Decreto Sud con una votazione di 184 si, 106 no e 2 astenuti. Il decreto che prevede “disposizioni urgenti in materia di politica di coesione, per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno, nonché in materia di immigrazione” dovrebbe essere convertito in legge entro il 18 novembre. E dato l’orientamento della maggioranza, probabilmente ciò accadrà.
Le innovazioni salienti del decreto comportano l’allargamento a tutto il Meridione delle ZES (Zone Economiche Speciali) e l’accelerazione dell’Autonomia differenziata delle Regioni.
Due provvedimenti che penalizzano il Sud e con esso la nostra Irpinia e la Campania: primo perché non verranno favorite le zone effettivamente svantaggiate, come lo spirito iniziale della legge prevedeva; e poi perché i procedimenti saranno centralizzati, a dispetto della sburocratizzazione che da tempo è stata individuata come causa ritardante se non paralizzante della crescita del Paese. Inoltre le Regioni già ricche del Nord del Paese potranno godere della spinta all’Autonomia Differenziata voluta dal Governo in atto.
Il Governatore della Campania De Luca aveva subdorato da tempo questo pericolo attacando più volte il Ministro Fitto, tacciandolo di fare solo gli interessi della coalizione di centro-dx a scapito del Meridione e su imbeccata della Lega. De Luca ha inoltre più volte invitato Fitto a sbloccare i Fondi di Coesione, disponibili già da un anno, per finanziare gli appalti nel Mezzogiorno. Ma questi ha sempre fatto orecchio da mercante, temporeggiando per poi eseguire i diktat dell’esecutivo: in tal modo i progetti per il Sud sono rimasti nel cassetto.
Quando il neo decreto per il Sud diverrà legge ogni progetto dovrà essere vagliato da un Comitato centrale che fa capo al Ministero, composto da sessanta tecnici che esamineranno le procedure. Pertanto occorreranno tempi lunghi per dare il via alle nascenti opere ed infrastrutture.
In tal modo il Governo realizzerà la auspicata centralizzazione, che rientra nell’ottica dell’iter parallelo di premierato con elezione diretta, tanto caro al governo di destra-centro.