Venerdì 26 novembre lo stesso gruppo di ex-studenti si ritrovano dopo 30 anni, grandi emozioni per la classe 1964.

Venerdì 26 novembre lo stesso gruppo di ex-studenti si ritrovano dopo 30 anni, grandi emozioni per la classe 1964.

Novembre 29, 2021 Off Di Rosario Oliva

Venerdì 26 novembre lo stesso gruppo di exstudenti affiatati, come ogni anno, si è dato appuntamento a BARI VECCHIA, per la rituale cena di classe.

Un appuntamento al quale nessuno vuol mancare, per ritrovarsi e rivivere i momenti del tempo passato.

Alcuni di loro si ritrovano dopo 30 anni, grandi emozioni per la classe 1964.

Ritrovarsi insieme, incontrare di nuovo amici che si pensavano perduti, mangiare in compagnia per ricordare i momenti dell’adolescenza ma anche quelli delle scuole elementari e dell’asilo.

È quanto è successo ad una quindicina di capursesi nati nel 1964 che, grazie ad una brillante idea lanciata sui social, si sono ritrovati in un ristorantino di Bari Vecchia per un tuffo nel passato che li ha fatti tornare più giovani o “diversamente giovani” come ha detto qualcuno. Grazie al tam tam di whatsapp, al passaparola e alle ricerche in elenchi telefonici vari, il gruppo di capursesi classe 1964 (l’anno in cui si terminano i lavori della galleria del Monte Bianco, quando si inaugura l’intera Autostrada del Sole Milano Napoli, quando inizia la produzione il Centro siderurgico di Taranto) è riuscito a stare insieme per qualche ora parlando di professori, aneddoti, guardando foto un po’ ingiallite, raccontandosi l’un l’altro, riassumendo nel minor numero possibile di parole i trenta anni passati dopo la fine delle medie, quando l’iscrizione alle superiori o il mondo del lavoro separarono amici fino a quel momento indivisibili.

Bambini ormai uomini arrivati anche dalla Campania e che hanno quindi lontano da Capurso lavoro e famiglia.

Compagni di banco e di squadra di calcio, amici che non hanno mai smesso di frequentarsi e altri che invece hanno faticato a riconoscersi, complici la calvizie incipiente, qualche capello bianco o semplicemente una memoria non troppo allenata, esattamente come accadeva durante le interrogazioni di storia o geografia, ricordando sempre le testate alla lavagna.

Classe 64, da sempre amici legati dai forti valori della vita che nella moderna era del digitale e delle chat sembra essersi smarriti. Alcuni di loro millantano di sentirsi giovani nello spirito e nel fisico come e più di allora, di certo è che basta guardarli un istante per cogliervi la stessa voglia di vivere fuori dagli schemi di chi ha vissuto l’inquietudine nucleare, il crollo del muro di Berlino, la dissoluzione dell’impero sovietico, ma anche l’età gaudente e dorata degli anni ’80, le moto enduro, le discoteche, le compagnie fatte di tantissimi amici.

Erano gli anni degli scioperi, delle assemblee studentesche organizzate un giorno sì e uno no…

Il passato racchiude emozioni e ricordi e per non rovinarli a volte dovrebbero rimanere incastonati nel passato.

Nulla rende il ciclo dell’esistenza più tangibile nel vedere i propri compagni di classe cresciuti e, a tutti gli effetti, invecchiati. “ Ci conoscevamo quando eravamo bambini, ragazzi , prima di sviluppare un’immagine pubblica adulta – commenta Sergio – tra di noi una profonda amicizia, attestata dal fatto che negli anni abbiano sempre trovato il tempo e la voglia di rivederci”.

Forse è questa la ragione per cui le cene di classe creano nuovi  feeling: i vecchi compagni di classe vengono percepiti come affidabili, tutti sono attori di uno spettacolo che ha avuto inizio molto tempo prima, con alle spalle uno scenario di speranze senza limite.

Tutti insieme fino al brindisi finale, servito anche per ricordare con un po’ di commozione chi ha avuto meno fortuna e non è più con noi…

Tonio Grasso, continueremo ogni anno a ricordarti così, perché con te iniziò la prima cena.

A tutti appartiene un motto, il nostro è “Il tempo passa, ma l’amicizia rimane”